Il casco è uno dei più importanti dispositivi di sicurezza per motociclisti, soprattutto se si considerano le statistiche attuali, secondo le quali, le lesioni cerebrali sono la prima causa di morte in caso di incidente. Questo dovrebbe rendere più facile accettare l’idea di indossare un casco moto mentre si guida, dato che molti centauri hanno ancora un blocco mentale e scelgono di non indossarlo. Sfortunatamente, niente dura per sempre. Come tutti gli oggetti realizzati dall’uomo, anche i caschi hanno una validità limitata.
Com’è fatto un casco?
Innanzitutto, dobbiamo considerare come sono costruiti i caschi. Da un lato si ha il rivestimento interno del casco, la fodera: questa offre una vestibilità comoda. Al giorno d’oggi, essa è spesso rimovibile e lavabile. Dall’altro si ha il guscio, che è la prima protezione del casco. I gusci sono fatti solitamente in policarbonato, kevlar o fibra di carbonio in proporzioni variabili per ridurne il peso. La loro funzione è quella di mantenere la forma del casco, proteggere da qualsiasi penetrazione e – come per un cover da telefonino – impedire i danni da abrasione.
E poi ci sono le componenti interne: lo strato in EPS (“Expanded Polystyrene Foam”). Quello è ciò che effettivamente protegge. Va pensato al casco più come un “sistema di gestione degli urti” piuttosto che come un’armatura.
Come accennato, il guscio è fondamentalmente ciò che determina la forma del casco perché il rivestimento in EPS non può essere totalmente rigido. Il compito di questa imbottitura è quello di attutire gli urti. In primo luogo, assorbendo la forza dagli impatti esterni; in secondo luogo assorbendo la forza della tua testa che preme sul casco stesso. Attraverso quest’ultimo tipo di ammortizzazione, il rivestimento in EPS dà fondamentalmente alla testa un po’ più di spazio e tempo per decelerare fino a una fermata – si spera – sicura. A sua volta – e di nuovo, si spera – impedisce qualsiasi lesione al cervello, o almeno riduce al minimo la possibilità che si verifichi. Fondamentalmente, il rivestimento EPS si comprime e si deforma al posto della tua testa. Semplice, ma efficace.
Ma allora perché scade?
Il polistirolo, come noto, è un materiale molto usato per imballaggi (e non solo). È anche noto perché si biodegrada molto lentamente… ma continuamente. Il casco, dovendo seguire chi lo indossa ovunque, potrebbe avere uno stile di vita molto attivo: quindi sarà esposto a molti elementi. Molti dei quali lo faranno degradare più velocemente.
È quindi utile considerare che il casco abbia una durata limitata. Infatti i piloti più prudenti lo sostituiscono ogni tre o cinque anni, con alcuni produttori che raccomandano di ricomprarlo circa sette anni dopo la data di produzione. Solitamente la data di fabbricazione si trova su un adesivo nel rivestimento interno.
Il casco va considerato come un compagno di viaggio che si prende carico della sicurezza di chi lo indossa. Se le sue capacità sono compromesse col tempo, meglio cambiare socio!